Sinergia e buone pratiche nel Villaggio del Jazz, promosso da Coldiretti Nuoro – Ogliastra e l’associazione l’Intermezzo
il 28 e 29 luglio numerosi stand di prodotti locali per tutto il lungomare di Cala Gonone
Cibo e musica è un connubio che – sin dall’antichità- riempie l’immaginario comune, è parte di ogni cultura e nel caso dei Paesi del Mediterraneo, lo si sente come particolarmente identitario, tanto da aver generato nei secoli una nutrita letteratura, oltre a film e altri lavori artistici divenuti col tempo familiari.
Il progetto del Villaggio del Jazz promosso da Coldiretti Nuoro – Ogliastra e l’associazione culturale l’Intermezzo fa un balzo oltre lo scenario puramente edonistico, col preciso scopo educare a conoscere e riscoprire la tradizione culinaria sarda.
Non si tratta certo di didattica, quanto di abbandonare preconcetti, stereotipi e alimenti confezionati ad hoc, per avvicinare i consumatori (residenti e turisti) alla produzione artigianale, al gusto e la degustazione, assaporando pietanze e bevande non omologate, ma che ancora conservano sapori e profumi unici, preparazioni lunghe, decorazioni certosine e tramandate di mano in mano.
Il Villaggio del Jazz si snoderà per tutto il lungomare di Cala Gonone, il 28 e 29 luglio.
All’appello numerosi produttori locali a partire dai birrifici artigianali Ilienses e Zemyna, rispettivamente di Lanusei e Nuoro; la Società Agricola Puddu e la Cooperativa Pastori Dorgali con i loro formaggi; L’azienda agricola di Samule Usala per i salumi; la Cantina Sociale Dorgali ai vini; l’Azienda Agricola Krokka che propone assaggi di piatti a base di lumache, oltre a spiedini di pecora; l’Agriturismo Camisadu con la preparazione di frittelle, formaggelle e macedonia di frutta di stagione e per finire il track food di Sebada on the road, dove si ribalta il concetto di piatto da portata di una pietanza tradizionale, per tramutarlo in uno street food di qualità.
Sia per Coldiretti, sia per l’associazione Intermezzo, non si tratta di un’idea nuova, quanto di una mission che da diversi anni prende sempre più forma: rendere accessibile e conosciuta la cucina sarda, farla apprezzare per le sue peculiarità anche innovandola, creare consapevolezza nel consumatore, avere ricadute significative sul territorio, promuovere prodotti e cucina a km 0, rispettando l’ambiente e la stagionalità, originare o consolidare un sentimento comunitario aprendosi al contempo al mondo.
La musica poi farà il resto.